Ogni tanto, purtroppo non di frequente, il nostro legislatore introduce novità che agevolano i cittadini e gli utenti del sistema giustizia.
È il caso su cui ci soffermiamo nel post di oggi, traendo spunto dalla sentenza della Corte d’Appello di Brescia del 22/10/2024, che avvalora uno strumento in vigore dal marzo 2023 in virtù delle nuove disposizioni introdotte dalla riforma Cartabia.
Il caso: un immobile era stato concesso in comodato (uso gratuito) senza la fissazione di un termine finale.
La proprietà richiede la restituzione del bene, ma gli utilizzatori non se ne vanno.
Come procedono i legali della proprietà? Procedono chiedendo lo sfratto, e lo fanno, questa appunto la novità, utilizzando lo strumento accelerato previsto dall’art. 657 cpc, norma che consente di munirsi di un titolo esecutivo in tempi brevissimi, anche in un solo mese.
Ma gli occupanti resistono: a loro avviso l’iter previsto per il procedimento sommario di sfratto per finita locazione non può essere utilizzato quando la detenzione avvenga in virtù di comodato senza previsione di un termine.
La Corte d’appello, però, è di diverso avviso, con tanti ringraziamenti da parte dei proprietari che sono riusciti a ottenere il loro immobile in tempi e con costi impensabili fino a due anni fa.